A 16 anni dalla fondazione della società, con il rilascio della versione 10 del proprio software per la virtualizzazione dello storage, l’azienda statunitense ribadisce l’importanza di una soluzione in grado di unificare tutto lo storage indipendentemente dalla tipologia e dal vendor
Sono passati 16 anni dalla
nascita di DataCore e George Teixeira è ancora alla guida della società
che ha contribuito a fondare.
«All’inizio della nostra storia,
più di dieci anni fa, avevamo scritto un documento programmatico in cui ci
proponevamo di realizzare una “software driven storage architecture”
– ha affermato Teixeira -. Oggi, in un momento in cui tutto il mercato parla di
modelli “software-defined”, la nostra soluzione SANsymphony che
realizza un modello di virtualizzazione dello storage basato sul software è
giunta alla decima release. Negli ultimi anni, il mercato è molto cambiato
passando da modelli di “direct attached storage” a storage networking
fino a cloud ibrido e con tecnologie in costante evoluzione, tra cui l’ultima
arrivata è la memoria flash. La conseguenza è che gli ambienti storage
aziendali sono diventati una collezione di soluzioni tecnologiche differenti
ognuna delle quali spesso viene trattata in modo isolato».
A questa situazione DataCore
risponde attraverso SANsymphony, una piattaforma software che riunisce
lo storage eterogeneo (indipendentemente da modello e tipologia) distribuito
attraverso differenti località sotto un’infrastruttura comune, consentendo di
gestire tutte le risorse in modo unificato e centralizzato. Su questa
infrastruttura virtualizzata il software di DataCore mette a disposizione una
serie di funzionalità storage avanzate quali: auto tiering, mirroring sincrono,
data migration, snapshot, virtual SAN, load balancing, continuous data
protection, replica asincrona, caching adattativo, pooling, thin provisioning.
«Altri vendor hanno recentemente
cominciato a proporre la virtualizzazione dello storage basata su software – ha
dichiarato Teixeira -. Tuttavia, per esempio, VMware con Virtual San ed EMC con
ViPR propongono tecnologie adatte a lavorare solo insieme alle loro soluzioni
storage. DataCore, invece, è in grado di unificare ogni tipo di risorsa
e isola storage e di fornire una soluzione adatta alle esigenze di
livello enterprise. SANsymphony 10 lavora con qualsiasi applicazione, hardware
storage (inclusa memoria flash) e hypervisor; è in grado di federare SAN
Virtuali con SAN fisiche e, con un singolo nodo, può scalare fino a 50
milioni di IOPS e fino a 32 PByte di capacità
storage».
SANsymphony 10 si indirizza
soprattutto verso le applicazioni di virtualizzazione dello storage esterno e
la creazione di SAN virtuali, con costi a partire da 3300 euro per nodo server
e una scalabilità fino a 32 nodi. Consente di creare fino a 15
livelli differenziati di storage per bilanciare in modo ottimizzato le esigenze
in termini di prestazioni, accessibilità e costo operativo legate allo storage.
Le funzionalità della versione
10 comprendono il supporto per 40 Gigabit Ethernet e un wizard
per la creazione semplificata di SAN virtuali. Inoltre, DataCore dichiara un
incremento fino a 10 volte nelle prestazioni, ottenuto grazie a una tecnologia
di caching DRAM estesa all’intera infrastruttura che consente di velocizzare le
applicazioni e alle funzionalità di self tuning dinamico che migliorano il
throughput complessivo dell’hardware esistente.
Anche la capacità di sfruttare al
meglio la capacità storage disponibile è aumentata, secondo la società, fino a
4 volte, grazie soprattutto a un miglioramento del thin provisioning.